In morte di Rigoni Stern

Oggi è morto Rigoni Stern, grande montanaro e testimone della cancellazione
di una generazione di giovani abitanti delle Alpi come noi nelle nevi di Russia.

Il suo "Il Sergente nella neve" fa piangere e arrabbiare anche un sasso, spero che tutti quelli che non l'hanno ancora fatto lo leggano perchè non si può ignorare una pagina così della nostra storia. 90.000 giovani alpini morti in meno di 15 giorni in qualsiasi Paese meno l'Italia sarebbero ricordati fino alla nausea, invece abbiamo dimenticato.

E Rigoni è forse un nuovo Omero: Asiago anzichè Itaca ma i valori per diventare uomo rimasti quelli di 3000 anni fa anche nella sciagura e tra le disgrazie più grandi.

Citazione :

...il momento culminante della mia vita non è quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita.... »

Chissà se piangeremo ancora uomini come questo

FORSE

E forse

val la pena

de ricordàse

n dì.

Non riesco ancora a capire, guardo la gente per le strade, la tv, e mi sembra strano che il mondo vada avanti lo stesso, indifferente, senza di lui...ma forse è giusto così, però a me qualcosa è cambiato...Ho incominciato a leggere con i suoi libri e con loro sono cresciuto, non avrei mai creduto che quelle parole e chi le ha scritte fossero entrati così tanto dentro di me...lo credevo immortale, non c'è più, sento un vuoto incolmabile dai contorni indefiniti, impalpabile e presente, mi rendo conto solo adesso, era un mio punto di riferimento.

P.S. scusate lo sfogo bocie, è da giorni che ho una malinconia attorno difficile da scacciare, e se non lo dico a voi...

Caro Felizzo, dicevano i nostri vecchi

i nostri vecchi ha scritto:

ki ke vive magna pan, ki ke more, sò dan!

d'altronde la gran parte della gente non avrà neanche sentito parlare di Rigoni Stern, e di quelli che sì tanti non sapranno che è morto.

D'altronde viviamo così, è retorico dirti che se fosse morto Mike Bongiorno...
Ma è proprio in questa mestezza che riconosciamo l'autenticità del personaggio, la differenza tra un Emmenthal di supermercato che tutti conoscono e il formaggio che vai a scovare in una malga che conosci tu e pochi altri.

Anche per me con i suoi libri è stato un po' un "terzo nonno", (vedi la pagina "amici" della baitadianton) per fortuna che ha vinto la ritrosia montanara e ha pubblicato quei racconti di cose nostre che ti riportano il sapore vivo universale della montagna e che sopravviveranno a lui e, speriamo, anche a noi.